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Fin dall'antichità, tutti i popoli hanno lasciato tracce di danza: danzavano i Maya, gli Assiri, gli Etruschi…

La danza era spesso legata alla spiritualità e alla religione.

Le danze sacre, infatti, nascono dai balli tradizionali di molti popoli e avevano lo scopo di comunicare con il divino attraverso il corpo e la musica.

Durante queste danze, i movimenti, i gesti e i simboli avevano un significato profondo, spirituale e religioso.

Non era solo movimento, ma una forma di preghiera danzata, rivolta a chi desiderava percorrere un cammino di consapevolezza interiore, condividendo l’esperienza con il gruppo.

Il termine “sacro” non indica qualcosa di legato solo alla religione, ma ricorda che la danza può coinvolgere mente, corpo e spirito, e aiutarci a vivere meglio, rispettando noi stessi e gli altri.

Significa anche onorare la vita e accogliere le diversità, con l’intento di creare una cultura di pace.

In tedesco, questa pratica è chiamata "Heiliger Tanz" (Danza santa), da cui deriva il termine inglese "Sacred Dance".

Curiosamente, la parola "heilen" in tedesco significa guarire, a sottolineare che la danza può essere anche uno strumento di guarigione interiore.

La ripetizione di pochi e semplici passi genera uno stato che diventa pura preghiera tanto più il corpo si muove nello spazio in sintonia con la musica e in armonia con il creato.

Le danze sacre hanno radici profonde, risalendo a civiltà antiche; in Egitto la danze era parte delle cerimonie religiose e delle celebrazioni legate al culto degli dei.

I sacerdoti e le sacerdotesse egiziani usavano movimenti ritmici e gesti simbolici per onorare le divinità, invocare la fertilità del suolo e ringraziare per i doni ricevuti dalla natura.

Nella Grecia antica le danze sacre erano parte integrante di riti religiosi segreti praticati nel santuario di Demetra (Misteri Eleusini) in cui i partecipanti ballavano in cerchio per rappresentare il ciclo della vita e della morte, e per celebrare il mistero della rigenerazione e della rinascita.

La gestualità corporea nella preghiera, cioè la danza, era già presente anche nelle Sacre Scritture dell’Antico Testamento, in cui si trova il termine “hag” che indica la danza in cerchio attorno al luogo sacro.

Il movimento e la musica sono una forma di espressione utilizzata per ringraziare e lodare Dio.

In India gli artisti durante le danze sacre eseguono movimenti eleganti e simbolici per esprimere l’amore e la devozione verso il divino, trasmettendo messaggi spirituali attraverso il linguaggio del corpo e dell’espressione facciale.

Un esempio attuale di un gruppo composto anche da donne

(tra cui Paola Chiodelli, Francesca Filippini e Renata Dainesi)

che praticano danza sacra, unendo il movimento del corpo

alla preghiera e alla meditazione è “Tu sei bellezza”. 

Questa esperienza mostra come la danza possa diventare un

modo per entrare in relazione con Dio, diventando una forma

di ascolto e contemplazione.

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Danza sacra

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